Santa Cecilia patrona dei musicisti

Nella giornata del 22 novembre si festeggia Santa Cecilia, patrona dei musicisti. Chi era Santa Cecilia? Come mai è la patrona dei musicisti?

La vita di Santa Cecilia

Sotto l’impero di Alessandro Severo era stata proibita ogni persecuzione contro i cristiani e per la Chiesa fu un periodo di tranquillità e pace. Ma quando Almachio divenne prefetto di Roma, ricominciò le persecuzioni contro i cristiani.

Cecilia visse tra il II e il III secolo, nacque da una ricchissima famiglia e si convertì segretamente al cristianesimo. La leggenda narra che fu costretta a sposare Valeriano, un giovane pagano. Il giorno delle nozze Cecilia svelò al suo sposo il voto di perpetua verginità dicendogli: “Nessuna mano profana può toccarmi, perchè un angelo mi protegge. Se tu mi rispetterai, egli ti amerà, come ama me”.

Valeriano si convertì al cristianesimo e venne condannato a morte con il fratello Tiburzio per aver sepolto dei cristiani (la sepoltura dei cristiani era stata vietata). Anche Cecilia venne condannata a morte da Almachio.

Santa Cecilia patrona musicisti

Basilica di Santa Cecilia

La leggenda narra che papa Urbano I, che aveva convertito Cecilia, seppellì il corpo della martire dove sorgeva la sua casa trasformandola in una chiesa. Il sarcofago contenente i resti del corpo di Santa Cecilia venne trovato nel 1599 durante i restauri della chiesa.

Santa Cecilia è diventata patrona della musica per una erronea interpretazione dell’introito della messa del giorno a lei dedicato. Invece di intendere gli strumenti di tortura, il testo in latino è stato tradotto con strumenti inteso come musicali.

Movimento Ceciliano

Chiamato così in onore di Santa Cecilia, si diffuse intorno al 1830 e cercava una maggiore semplicità e ricerca canora che riportasse alle origini del canto gregoriano.

Dal XVI secolo alla prima metà del XIX sec. il canto gregoriano cadde in un periodo di decadenza e di alterazione delle melodie originarie, ne venne limitata la libertà ritmica originaria e vennero accorciati i melismi.

L’intento del movimento ceciliano era quello di sottrarre la musica sacra all’influsso stilistico del melodramma. Pio X sostenne questi interventi con il motu proprio “Tra le sollecitudini” del 1903. A questo movimento si deve la nascita di diverse “Scholae cantorum” in Italia, Francia e Germania.

Importante centro di riferimento è l’abbazia di Solemes dove i monaci benedettini avviarono un’opera di riscoperta del canto gregoriano autentico. Precisa interpretazione delle melodie, pratica esecutiva volta a rispettare semplicità e purezza proprie del canto gregoriano, questi principi fecero dell’abbazia di Solemes il più importante centro per il recupero scientifico del gregoriano.

Al movimento ceciliano  si deve inoltre la costruzione di organi con sonorità meno concertistiche e più contemplative. Questo rinnovamento liturgico portò anche ad una riscoperta di musiche sacre cinquecentesche.