Nella scorsa puntata di Ad Uno Ad Uno abbiamo conosciuto Agatha Bocedi, insegnante di Arpa presso Scuola di Musica Risonanze, oggi andiamo ad approfondire il suo strumento.
Come è fatta l’arpa
L’arpa è uno strumento a corde (il numero varia dalla dimensione dello strumento, fino a un’estensione massima di 47 corde dell’arpa classica) fatte di metallo o di budello o di nylon, anche se in antichità venivano anche utilizzati materiali pregiatissimi. Ad esempio i Cinesi fabbricavano corde di seta, oppure gli Egiziani lavoravano pelo di animale, fibre vegetali o addirittura metalli preziosi come il rame, l’oro e l’argento.
Le corde sono colorate per distinguere le note: quelle rosse sono i do, quelle nere o blu sono i fa.
È fatta di legno e ha una forma particolare che assomiglia a un orecchio o a un ala di angelo. Esistono principalmente due tipologie di arpa: l’arpa classica e l’arpa celtica. Quest’ultima si distingue dalla prima perché generalmente la sua colonna è arcuata invece che dritta. Inoltre nelle arpe celtiche ogni corda è dotata di una levetta a movimento singolo per creare i semitoni.
Nelle arpe classiche alla base ci sono 7 pedali (uno per ogni nota musicale) a doppio movimento, ciascuno dei quali aziona dei dischetti che cambieranno le alterazioni di quella particolare nota in tutta l’arpa (le posizioni del pedale sono tre per fare diesis, bemolle, bequadro).
Alcune curiosità sull’arpa
L’arpa è uno degli strumenti più antichi. La sua forma suggerisce l’idea che sia derivata dall’arco da caccia, tant’è che nelle grotte di Ariége in Francia è stata rinvenuta un’incisione rupestre risalente al Paleolitico (tra i 14000 e i 10000 anni prima di Cristo) che rappresenta una figura danzante con in mano un arco.
È curioso pensare che uno strumento che produce un suono così armonioso sia nato da uno strumento da caccia ( unità dei contrari, come lo definisce Eraclito). Gli Assiri la utilizzavano come strumento da guerra: le arpe (senza colonna e molto leggere) facevano parte delle bande militari ed erano considerate adatte ad invitare gli animi alla lotta e a spaventare il nemico.
Completamente diversa è invece la concezione che abbiamo noi dell’arpa oggi; come scrive Madame de Genlis (arpista vissuta alla fine del ‘700 in uno dei primissimi metodi per arpa mai scritti): “Uno scrittore svedese, il cancelliere di Oxenstiern, osserva acutamente che, di tutti i piaceri terrestri, l’unico ammesso in cielo è la musica. Avrebbe potuto aggiungere che, di tutti gli strumenti, l’arpa è il solo che si sia osato mettere tra le mani degli angeli. Questo strumento è allo stesso tempo così dolce, così melodioso e così brillante da riunire in sé tutto quanto renda affascinante la musica“. Anche Dante nel 14° canto del Paradiso scrive: “E come giga e arpa, in tempra tesa di molte corde/ fa dolce tintinno, a tal di cui la nota non fu intesa”.
Come si suona l’arpa?
Per suonare un’arpa basta pizzicare le sue corde, si appoggia sulla spalla destra e si usano entrambe le mani, la destra solitamente per la parte tematica e la sinistra per l’accompagnamento, come nel pianoforte. Si usano però 8 dita perché il mignolo è troppo corto e debole per poter tirare una corda. Solitamente l’arpa classica in quasi tutto il mondo si suona con i polpastrelli ma non è sempre stato così.
Ancora oggi l’arpa tradizionale irlandese si suona con le unghie. Infatti anticamente la più grande punizione che si potesse infliggere a un’arpista era proprio tagliargli le unghie. L’arpa celtica è l’emblema nazionale ufficiale della Repubblica d’Irlanda e può essere trovata sul retro degli euro irlandesi e sulle bandiere della Repubblica (è inoltre il simbolo del marchio della birra stout Guinness)